La giudice che ha fermato l'Albania sfida Meloni ad Atreju
Silvia Albano, la presidente di Magistratura democratica che ha bloccato i centri migranti in Albania, accetta l'invito di Fratelli d'Italia alla kermesse di Atreju. Una mossa che sa di provocazione.
La "toga rossa" per eccellenza, quella che ha fatto infuriare il governo con le sue sentenze sui migranti, ora si presenta nel cuore della destra italiana. Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica, andrà ad Atreju per confrontarsi direttamente con il ministro Nordio e i big di FdI.
L'invito inaspettato di Donzelli
"Non me l'aspettavo", ammette la Albano, "ma capisco la logica legata alla rilevanza mediatica". È stato Giovanni Donzelli a chiamarla per proporle un dibattito con il ministro Carlo Nordio, il professor Sabino Cassese, il senatore Alberto Balboni, l'ex pm Di Pietro e la dem Serracchiani.
"C'è squilibrio a favore dei sostenitori della riforma", riconosce, "ma fa parte del gioco". Un gioco che molti vedono come una trappola per la magistrata più contestata dalla maggioranza.
"Non faccio il gioco degli avversari"
La Albano respinge le critiche: "Andrò a dire quello che penso. Non era giusto rifiutare il confronto con il principale partito di governo". Una posizione che conferma la sua linea di sempre: dialogo con tutti, anche con chi la attacca.
"Il clima e i toni dello scontro non mi appartengono", dice, "forse cercheranno di mettermi all'angolo, ma accetto il rischio".
Lo scontro sui limiti del potere
Meloni e FdI l'accusano di essere una giudice politicizzata che vuole impedire di governare a chi è stato eletto. La sua risposta è netta: "Non è vero. I giudici applicano le leggi. Ma anche per chi governa esistono limiti invalicabili".
Quali limiti? "La Costituzione, le leggi europee, i diritti fondamentali". Una posizione che suona come una sfida diretta al governo: nessuno è sopra la legge.
Il caso Albania e le polemiche
Le hanno contestato di aver espresso opinioni contrarie alla legge sui centri albanesi prima di decidere. "Mi ero limitata a interventi scientifici", si difende, "e la Corte europea ci ha dato ragione".
Anche la donazione di 10 euro a una Ong per i salvataggi in mare fa polemica. "Non me ne vergogno affatto", taglia corto.
La riforma che divide
Sul tema caldo della riforma della giustizia, la Albano non arretra: "Lo sdoppiamento del Csm mette a rischio l'indipendenza". Nordio dice che è un slogan infondato, ma lei replica: "Senza garanzie i principi restano carta, come in Egitto".
Un paragone che farà discutere e che la magistrata porterà direttamente ad Atreju, nel cuore del potere che contesta.